Prevenzione per le VITTIME di suicidio in adolescenza
Queste parole fanno paura e pronunciarle costruisce muri.
Noi abbiamo deciso di avere il coraggio, l’onestà e la tenacia di usarle perché
confidiamo nella forza e nella necessità delle parole.
Vogliamo aiutare i giovani a trovarle e gli adulti ad avere il coraggio di usarle.
Vogliamo dare voce anche a chi non ne ha più una.
Parlare può salvare vite e noi non staremo in silenzio.
Chat Whatsapp di supporto psicologico rivolta ad adolescenti,
educatori, docenti e genitori
Prevenzione dei comportamenti suicidari.
Psicoterapeuti , psicoterapeute con specifica formazione sono disponibili sulla chat WhatsApp
Il lunedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 19:00 alle 22:00
Altre possibilità dove potrai chiedere aiuto.
L’Associazione “La Tazza Blu” ha inviato una nuova, mail al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ribadendo l’urgente richiesta di un incontro e l’adozione ufficiale della terminologia “VITTIME DI SUICIDIO”.
Quest’anno saremo presenti anche noi ci trovi al Capitolo 7
Fenomeni autolesionistici e pensiero suicidario:
Indicatori di rischio e strumenti di prevenzione dei comportamenti autodistruttivi tra gli adolescenti
Ascoltare il disagio. Prevenire il suicidio: riconoscere la sofferenza, imparare a individuare e gestire i segnali di malessere psicologico negli adolescenti per affrontare con
consapevolezza il tema delicato del suicidio (a cura dell’associazione “La Tazza Blu” –
Torino)
Questo spazio è pensato per offrire strumenti, riflessioni e risorse utili a comprendere meglio il tema del suicidio, in particolare tra le e i giovani.Parlare di suicidio non significa incoraggiare, ma prevenire.
Perché il cambiamento comincia anche da una semplice parola: parliamone.
“in realtà l’individuo non vorrebbe morire,
l’adolescente non vorrebbe morire.
Vorrebbe vivere,
ammesso che qualcuno sia in grado alleviare quella sofferenza,
quel derivato di emozioni negative”.
Siamo quasi alla fine dell’anno scolastico e da settembre abbiamo incontrato 640 ragazze e ragazzi.
È un dato che consideriamo significativo: un segnale che qualcosa sta cambiando, che una piccola crepa si è aperta nel muro di silenzio e omertà che ancora circonda il tema del suicidio. Entrare nelle scuole non è mai stato semplice. Le resistenze sono tante, ma quest’anno qualcosa si è mosso. Abbiamo trovato nuove aperture, disponibilità all’ascolto e il desiderio, da parte di alcune realtà scolastiche, di affrontare insieme questo tema così complesso ma necessario.
Grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno reso possibile questo cambiamento.